giovedì 20 settembre 2012

UN DOLCE APPUNTAMENTO....DA MANGIARE CON GLI OCCHI...


Il primo appuntamento….


Il primo appuntamento non si scorda mai…beh questo non è il tipico appuntamento ma è stato sicuramente DOLCE…

Dopo aver acquistato tutto il necessario mi sono gettata nel favoloso mondo della PASTA DI ZUCCHERO…

Tutti gli utensili, coloranti e pasta li ho trovati qui…


http://www.silvanistore.it/1950/Home.html




beh per me è proprio dietro l’angolo (NEL VERO SENSO DELLA PAROLA...) ma se volete risparmiare un po’ e trovare personale davvero gentile fate un salto…

Vista la mia poca, anzi assente esperienza ho deciso d’iniziare con qualcosa di facile…

Per questo ho fatto dei cupcakes seguendo questa facilissima ricetta:





http://ricette.giallozafferano.it/Muffin-con-gocce-di-cioccolato.html

E mentre i cupcakes erano in forno...

mi sono data alla pazza gioia con la Pasta di zucchero:

ho steso la pasta bianca e arancione usando un mattarello di legno e 





tantissimo zucchero a velo!!

Ho fatto con la pasta arancione dei cerchiolini, aiutandomi con un banale bicchiere

Con alcune formine ho fatto i fiori di diverse dimensioni e colori

Ho attaccato i fiori gli uni agli altri con dell’acqua e zucchero

Ho tirato fuori i cupcakes (un consiglio….non riempiteli troppo!!!)

Ho attaccato i cerchietti arancioni con un po’ di marmellata di pesca.

Ho poggiato i fiorellini sopra, con un po’ di acqua e zucchero e con la stessa acqua ho lucidato la pasta di zucchero.

E voilààààà…


Beh per essere un primo tentativo non è andata male no???

Adesso mi manca solo un corso per imparare i segreti dell’arte della pasta di zucchero e vedrete quante belle torte vi sfornerò!!

Suona quasi come una minaccia…mah forse un po’ alla vostra linea lo sarà!!Amici preparatevi a mangiarvi tutti i miei esperimenti!!

A presto

martedì 18 settembre 2012

SFASHION BLOG.....Vittime o carnefici?



E’ da un po’ di giorni che navigo nel web osservando le diverse fashion blogger che si accalcano pagina dopo pagina, nel vano tentativo di esprimere la moda in una maniera diversa, innovativa. Strano fenomeno quello delle fashion blogger…in fondo apri il blog o il tal sito per ammirare, come su una pagina di Vogue o Vanity Fair, una modella carina nella media, che finge in fondo di essere una ragazza come tante, ma che una come tante non è.




O forse non lo è più…perché si è trasformata in un cartellone pubblicitario, perché in fondo ne ha fatto un lavoro, perché se non fosse un lavoro forse non lo farebbe.

E sulle pagine vane della rete web diventa il sogno che ben pochi potranno realizzare, l’ennesima dimostrazione che quegli stessi capi che indossa sono per pochi…per poche dal corpo perfetto, per chi, ovviamente con impegno e sforzo non lo escludo, può spendere oltre la media per vestirsi.

E si viaggia per il mondo, si è una settimana a New York, l’altra a Parigi, l’altra ancora a Milano…e non esiste il sabato per fare la spesa, la pausa esami per studiare, i soldi che mancano, la ricerca di un lavoro….ma non è quello che chiederei a nessuna di loro…in fondo è come guardare un bel film, quelle sdolcinate commedie americane che ti portano via per un attimo, sempre dannatamente lontane dalla realtà. 


Siamo, ancora una volta, circondati da messaggi lontani da noi, sempre, inarrivabili, costantemente frustranti….la frustrazione in fondo crea tantissimi acquirenti…
E così le nostre blogger diventano una nuova pubblicità, tasselli di un meccanismo che per l’ennesima volta è sopra di noi, inarrivabile, a volte incomprensibile, fatto per gli addetti ai lavori più che per i consumatori…

Direi quasi inutile, voglio dire perché nessuna modella ha avuto l’idea di fotografarsi costantemente nell’indossare capi firmati? Più o meno la fantasia che avrebbe dovuto porre in tale gesto sarebbe stata paragonabile a quella di molte blogger che si limitano ad indossare abiti che si commentano da soli, non chiedono buon gusto né chissà quali abbinamenti…

E’ l’ennesima celebrazione di chi non ha bisogno di comuni mortali per confermarsi, di quell’orda di migliaia di stilisti che ogni giorno si affaccia al mondo cercando di rubarne le sfumature, le stoffe, le movenze per farle proprie…

Davvero oggi gli stilisti amano celebrarsi così??Tante domande….

Cioè di sicuro la pubblicità delle blogger è attuale, ma il cartellino sull’abito non è sempre uguale?Il lusso non è sempre tale perché di pochi? Le fotografie dai ritocchi perfetti frutto di sicuro di una mano esperta chi volgiono ingannare?


Non è che si è voluto ricorrere ad uno strumento...passatemi il termine...del popolo, come il blog, per fare l'ennesimo scherzo al mondo dicendo "tutto è possibile"???

Non è che forse di tutto questo potevamo farne a meno?

Chissà…io per il momento rimango dell’idea che un bel lavoro lo fa chi cerca nel suo piccolo, nelle sue possibilità, di essere un aiuto concreto per tanti minuscoli problemi quotidiani, privilegiando la qualità, mettendo contenuti nei suoi messaggi, mostrando come la bellezza di un abito sia nella sua vestibilità per chiunque non vanti una taglia 38-40, o non possa permettersi di spendere migliaia di euro senza tagliare altrove.

Forse le blogger dovrebbero tornare a guardare a chi si rivolgono, non a chi ormai devono rispondere, smettere di autocelebrarsi per un attimo ed iniziare a riportare un po’ di sincerità ad uno strumento come il web che sempre di più la sta perdendo, ma che, lo sappiamo, è un giudice più severo di altri quando la verità viene a galla. 


Ammettere che tanti degli abiti che s'indossano sono in prestito come in un servizio fotografico sarebbe già un buon inizio...far capire ai molti che seguono che i viaggi o gli incontri sono pagati, sponsorizzati, sono lavoro...beh forse servirebbe a far capire che c'è chi si muove per vendere frutta, fiori, case, auto...e chi per vendere vestiti o accessori...come una semplice presentatrice Avon... 

Passatemi lo sfogo...

Celebriamo la moda come un quadro, che non è necessario ma dà piacere, conforto, fa sognare, anche se non lo si potrà mai possedere…si avrà una stampa in casa, magari con un bella cornice attorno, ma sarà di proprio gusto, parte di sé, di quel sé che si è, davvero.